• Spiaggia e oceano: è la prima volta nella vita che abito al mare e non serve essere appassionati di sport acquatici o avere problemi di salute per apprezzare la prossimità con l’acqua iodata e la possibilità di approfittarne anche solo 15 minuti.
  • E’ una città grande, ce n’è per tutti i gusti. La comunità internazionale è varia e gli “stranieri” non sono solo ricchi bianchi. Nella nostra guesthouse in due anni sono passati camerunesi, sud africani, americani, brasiliani, ivoriani, europei, coreani, sudafricani e ancora. La comunità libanese è importante (molti di seconda o terza generazione, quindi non sono stranieri), gli indiani sono in aumento e i cinesi…che te lo dico a fà?
  • E’ una città grande con difficoltà di spostamento, poche vie di comunicazioni e un traffico spesso delirante, però ogni quartiere ha i servizi necessari e non è fondamentale spostarsi troppo per i bisogni normali. Le scuole hanno quasi tutte un servizio di trasporto (con standard di sicurezza variabili e discutibili), i taxi sono in grande quantità (sono piuttosto cari e idem con patate per gli standard di sicurezza), i trasporti pubblici sono frequenti ma io non sono una grande fan, sempre per la faccenda degli standard. Prima vivevo in un quartiere popolare e, a parte il mare, avevo tutto nel raggio di 400 metri e la sera le strade si riempivano di venditori di ogni bene alimentare. Però l’inquinamento acustico era asfissiante. Oggi sono in un quartiere più “huppé”, i venditori improvvisati sono meno (ma ci sono), l’inquinamento acustico e luminoso è meno aggressivo e il mare è a due passi. Bingo!
  • Delivery: New York scansati perché a Dakar ti consegnano anche i preservativi in 20 minuti cronometrati (dice la pubblicità). La consegna sotto i 20 minuti è l’eccezione di una compagnia che si fa pagare a peso d’oro, ma se si è disposti ad accettare tempi di consegna meno performanti si può avere tutto a casa ad un costo ragionevole. Covid oblige.
  • Si può dire che uno è bianco o nero senza scomodare questioni di razzismo. Esiste una parola (toubab) che significa persona di pelle bianca e viene impiegata normalmente per evidenti questioni pratiche di riconoscimento sul piano fisico e culturale. Toubab non è la versione bianca di negro (non c’è residuo dispregiativo), non è la versione bianca del nero imbarazzato che diciamo in Italia. E’ solo una constatazione neutra sul colore della pelle.

Amo Dakar, come ho amato e ancora amo alcune città, perché è casa mia da tanto tempo e lo sarà per ancora un po’. Ci sono anche molte cose che non mi piacciono, oggetto, presto, di un post apposito, ma cerco di pensarci il meno possibile.