A casa mia gli avanzi sono entrati con me. I ragazzi se li fanno piacere, mio marito li accetta con titanica fatica, perché io non do alternative.
L’avanzo in questo paese è ancora parecchio tabù. Molte famiglie non hanno un frigo (in molti casi non è una questione di mezzi ma di abitudine), il cibo si cucina per un numero generico di persone, si mangia e quello che avanza ha due possibilità: 1) lo mangerà chi viene dopo, 2) verrà dato in molti casi alla moschea o a qualcuno nel quartiere.
Non sprecare il cibo è importante, siamo tutti d’accordo, ma a me fa molto effetto avvicinarmi a qualcuno per proporre quello che resta nel mio piatto. Ho capito però che al ricevente fa sempre piacere, e mangiare nel piatto comune quello che resta non pone problemi. Ecco perché, mangiando dal piatto comune, quando si ha finito di mangiare, con il cucchiaio si spinge verso il centro anche il più piccolo chicco di riso rimasto davanti a voi. Se qualcuno arriva tardi, mangerà la montagnetta al centro del piatto, coperta appena da uno strofinaccio.
A casa mia succede a volte che l’avanzo venga rimesso in forma alla bell’e meglio e poi venga portato ai muratori che lavorano davanti a casa o al gruppo di guardiani in fondo alla strada. E l’accoglienza è sempre allegra e festosa.
Nel quartiere in cui abitavo prima c’erano un paio di famiglie che facevano veramente fatica e spesso abbiamo contribuito cucinando un po’ di più e fingendo avanzi copiosi.
Non so e li abbiamo mai veramente intortati con la storia degli avanzi, ma di certo erano molto contenti di veder sbarcare il mio figliastro allora dodicenne.
La domenica andiamo spesso ad una spiaggia frequentata da famiglie senegalesi dove ci sono ristoranti modesti che fanno grandi generosissimi piatti di pesce arrostito; succede a volte, alla fine del pasto, di chiamare i ragazzini venuti in spiaggia con gli amici e dare loro il piatto con i resti (ovviamente non sto parlando di lische ma di corposi tocchi di pesce, montagnole di riso e un lago di immancabile salsa di cipolle).
Io continuo a trovare emotivamente faticoso vedere qualcuno mangiare dal mio piatto avanzato e specialmente dei ragazzini adolescenti chiaramente affamati, ma mio marito mi dice di non ostinarmi a vedere la Fame della Povertà ma solo la fame dell’età. I ragazzini sono felici di smangiucchiare qui e là, fra un bagno e una partita di calcio e non hanno l’aria di essere in imbarazzo.
Quindi ho imparato che un avanzo conservato in frigo in un tupperware ermetico pulito si mangia a fatica, ma un avanzo di piatto rimasto all’aria per qualche ora, coperto da un asciugapiatti usato invece è molto succulento.