Finché mi sono nutrita da sola e non dovevo dare da mangiare sistematicamente ad adolescenti ed ospiti, non avevo mai dato molto peso alle cipolle. Sapevo che costavano poco ma non sapevo quanto e raramente ne ho acquistata più di una o due alla volta, con una destinazione immediata in qualche ricetta per me inabituale.

Quando avevo quarantatre anni le cipolle hanno preso d’assalto la mia vita e da cinque sono il mio carceriere. Non c’è un pasto senegalese che possa essere cucinato senza un mezzo chilo di cipolle buttato dentro, se non come rockstar, almeno come corista.

Oggi compro 5 chili di cipolle il lunedì e il venerdi devo fare “una giunta”, come si dice in piemontese. Le pietanze senegalesi in cui la cipolla è protagonista sono almeno 5 (su un totale di 10/12) e a casa mia non è concesso swappare/ridurre ingredienti della ricetta originale, non è apprezzato discostarsi dalla versione più tradizionale e non è immaginabile mangiare un pranzo di cucina internazionale. Ragion per cui i soldi meglio spesi per noi sono quelli di una persona che cucina e fa contenti i senegalesi del foyer, ma anche la sottoscritta, che deve preoccuparsi solo di sfamare sé stessa, come ai vecchi gloriosi tempi.

Quando la cipolla non sia coinvolta direttamente nella cottura, lo diventa indirettamente alla fine, ad esempio quando una pioggia di anelli appena scottati cade su un piatto fumante di montone arrostito. Ma poi, vogliamo farci mancare un salsetta di cipolle, nella doppia versione crude e caramellate, sul pesce, sul pollo? E la salsa di cipolle piccante con i salatini ripieni? Te ne verso un po’ sul pane e nutella? Vuoi pucciarci il pandoro? Ho conosciuto gente che mangia la salsa di cipolle con i capelli d’angelo sminuzzati e mia figlia a volte esita tra pane e cioccolato o riso e cipolle per merenda.

Complice la sua solida presenza in dispensa e la mia cattiva organizzazione, per cui spesso mi ritrovo senza cose fantasiose da cucinare, ho imparato anche io ad amare il bulbo puzzone che oggi popola anche le pietanze che cucino solo per il sollazzo della mia gola. Anche se ancora rifiuto di affogarle nell’olio fumante e spolverarle di peperoncino assassino. Recentemente ci ho addirittura condito la pasta (e non è male come sembra).